I Boston Celtics vincono per 116-100 gara 3 delle NBA Finals contro i Golden State Warriors e si portano in vantaggio per 2-1 nella serie.
I Celtics proteggono così il fattore campo con una partita di fisicità e dominanza a rimbalzo.
A fine partita il verdetto a rimbalzo è impietoso e dice 47-31 per i Celtics, con Golden State incapace di opporsi e che concede ben 15 rimbalzi offensivi.
I Warriors sono in svantaggio di 12 punti all’intervallo (68-56) ma hanno il merito, con un grande Curry e le fiammate di Klay Thompson, di riuscire nonostante le difficoltà fisiche e un Draymond Green disastroso, da solo 2 punti e 4 rimbalzi, a issarsi sull’83-82 e chiudere il terzo quarto con i Celtics a tiro (93-89).
Uno sforzo troppo grande per essere prolungato anche nel quarto periodo, quando a propria volta i Celtics si scuotono di dosso le esitazioni della terza frazione e tornano a sfruttare il vantaggio atletico su ogni situazione. É nel quarto quarto infatti che Robert Williams III chiude la porta a Golden State sotto il suo canestro, mentre Grant Williams, Al Horford e anche Smart vanno costantemente a rimbalzo d’attacco dove i Warriors, senza Green che esce per il sesto fallo a 5′ dal termine, e con un Kevon Looney inefficace, iniziano ad affondare.
Nel quarto periodo solo 11 i punti messi a segno da Golden State (23-11). Stephen Curry, a cui non bastano 31 punti con 6 su 11 da tre, si fa male alla gamba sinistra allacciandosi a terra con Al Horford su un pallone contestato, per poi tornare definitivamente in panchina con 2:30 da giocare quando Steve Kerr ammette la sconfitta e inserisce le terze linee.
Gara 4 in programma sempre al TD Garden di Boston sabato 11
Andrea Gurrado
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