giovedì 22 aprile 2021

Cantagalli: "L' augurio ai tifosi è quello di ritrovarci in un palazzetto pieno a esultare per un canestro"



Continua il giro delle interviste, questa volta è il turno di Gianni Cantagalli guardia-play del Ruvo di Puglia in serie B. Livornese di nascita ma ruvese d'adozione, infatti li ha avuto inizio la sua carriera. Cantagalli classe "88 è uno dei protagonisti in serie B da un pò di anni sulla cresta dell'onda. Nelle varie tappe ricordiamo Matera, Bisceglie e per l'appunto Ruvo, dove è tornato questa stagione.

A lui abbiamo posto qualche domanda e gentilmente si è concesso. 

Come valuti la stagione di Ruvo finora?
Stagione positiva, se guardo la classifica, siamo al quarto posto in solitaria, abbiamo avuto dei momenti difficili ma ne siamo usciti bene, se devo dare un voto darei un 8, guardando il team è una squadra giovane se togli me, Nacho (Ochoa) e Ciribeni, il resto sono "99- 2000-2001. Quindi non posso essere che contento.

Il cambio del coach è servito per dare uno scossone?
Il cambio dell'allenatore l'intento è quello di dare uno scossone sia psicologico che tecnico, quello che arriva deve dare il suo imprinting. Noi venivamo da due vittorie e una sconfitta ma evidentemente la società ha visto in noi qualcosa che non andava e con l'arrivo di Ciccio Ponticiello il risultato si è visto, abbiamo fatto un grosso passo avanti e ha messo delle gerarchie che prima non c'erano, le cose hanno iniziato a girare e vogliamo continuare così. Poi per me personalmente è il terzo anno con Ponticiello e ho lavorato sempre bene come il primo anno a Matera.

Sei tornato nella tua seconda casa dopo Livorno, sei tornato quest'anno, anche per stare più vicino alla famiglia?
Ruvo dal 2009 è come se fosse la mia seconda casa, anche se ho girato l'Italia ma sono sempre qui (che è la città natale di mia moglie) e Livorno quindi ci dividiamo fra le due città. Anche gli due anni che giocavo a Bisceglie vivevo sempre qui a Ruvo. Ma non indossavo la maglia ruvese da 12 anni e sono contento di aver fatto questa scelta, avevo un altro anno di contratto a Bisceglie ma loro avevano dei problemi a mantenere il contratto nel frattempo Ruvo erano già due anni che mi cercava, quindi ho preso la palla al balzo e sono tornato. 

Come valuti la tua stagione, e il tuo contributo dato, e, cosa puoi dare ancora?
Non è stato facile riprendere dopo 7 mesi di fermo riprendere quando sei abituato ad allenarti due volte al giorno, mi è mancato tanto il giocato, la partita, avevo le polveri bagnate specialmente verso febbraio, ma sono riparto verso i miei standard. La crescita di un giocatore è anche in base alla squadra, se il gruppo va anche il singolo cresce con loro.

Dove vuole arrivare Ruvo?
L'obbiettivo iniziale era quello di far crescere i giovani e arrivare ai playoff, ad  oggi vogliamo tenere stretto il quarto posto anche se non sarà facile.

Qual è è stata la tua stagione più bella togliendo l'ultima?
Senza dubbio quella di Trapani, ero l'ultimo anno under anche se abbiamo percepito solo qualche stipendio, ma cera un gruppo fantastico che poi ci ha portato a vincere il campionato. A livello personale direi la prima stagione a Matera, dove ho fatto il miglior campionato, quando era la "vecchia" B1 anche li c'era Ciccio Ponticiello.

Stagione difficile per il covid fra tamponi, protocolli e senza pubblico come la stai vivendo?
Covid, situazione tosta drammatica, senza pubblico o pochissime persone, si vede, si sente la cosa più brutta per un giocatore di basket, a me come tutti vorremmo vedere i palazzetti pieni,il calore del pubblico, specialmente in quei momenti più difficili dove servirebbe la spinta del pubblico ma purtroppo non c'è.

Qual è il tuo augurio che vuoi fare ai tifosi di Ruvo e si tifosi in generale?
L'augurio quello di trovarci in un palazzetto pieno, penso l'anno prossimo ormai. Tornare a gioire nella speranza ché sia possibile, sperando che questo virus sparisca, perché siamo stanchi e non se ne può più.

RINGRAZIAMO GIANNI CANTAGALLI PER LA DISPONIBILITA'

Emanuele Di Lecce

giovedì 8 aprile 2021

Vico: "La coppa la dedico alla mia famiglia. Ora sarebbe bello chiudere il cerchio con la promozione"



Nel week-end di Pasqua si e svolta la coppa Italia di Serie A2 e serie B. Per l'A2, Napoli ha alzato la coppa battendo Udine, in B invece Piacenza ha avuto la meglio sui laziali del Rieti.
 
Abbiamo posto qualche domanda a Seba VICO, perno dei piacentini, giocatore di esperienza con tanti punti nelle mani, 26 nella finale dove è stato nominato MVP con 26 punti realizzati.


 Abbiamo posto qualche domanda a lui e gentilmente si è concesso.

Seba, Piacenza sta facendo un bel campionato tanto da prendere la qualificazione alla coppa, te lo aspettavi di vincerla?
Piacenza sta facendo un ottimo campionato dall'inizio dell'anno, la società e lo staff tecnico hanno improntato la stagione per vincere il campionato, ci stiamo provando ogni momento, in ogni allenamento. Abbiamo un presidente molto carico, uno staff tecnico molto preparato, partendo da coach Federico Campanella, si lavora bene, l'obbiettivo della qualificazione alla coppa era si principale, ma era anche un obiettivo che ci eravamo posti fra noi giocatori.
E se l'aspettavo d vincere, noi cerchiamo di vincere tutte le partite, è stato un weekend bellissimo, venivamo da un mese di forma di tutti stavamo giocando un ottima pallacanestro, diciamo che è arrivata nel momento migliore della stagione. Siamo andati li senza nulla perdere ma a giocarcela con squadre di livello come noi, con squadre che sono arrivate prime nei loro gironi. Questa coppa è il premio di quello che stiamo facendo dal 16 settembre.

Qual è stata la squadra più dura da affrontare, che avete sofferto più delle altre?
Sono state tutte difficili, nel quarto di finale con Roseto, l'abbiamo dovuto vincere tre volte, una squadra uscita dal covid ma con una libertà di tensione, hanno giocato più sciolti, partita intensa in cui abbiamo dovuto rompere il ghiaccio. Nella semifinale abbiamo affrontato Livorno, terza nel loro girone ma che ha preso il posto di Fabriano e San Miniato assenti per il covid, I toscani sono venuti a giocarsela con molta scioltezza, una partita fisica dove abbiamo dovuto recuperare 14 punti. E infine con Rieti squadra molto forte, con giocatori esperti, dove abbiamo dovuto recuperare 17 punti. Partita difficile ma dove si è vista la nostra mentalità, unione, la forza di questa squadra

Te lo aspettavi di ed essere MVP della finale?
Io ci tengo a giocare bene, il premio lo prendo, ma il vero MVP è la squadra, questa coppa lascia la consapevolezza che possiamo fare bene nei playoff  e giocarcela fino alla fine.

A chi dedichi questa coppa?
La dedico a mia moglie Francesca e mia figlia Nicole e Thiago che arriverà, sono loro il mio motore, la mia energia mi sostengono, anche quando arrivo a casa arrabbiato dopo un allenamento o una partita e mi supportano in questa vita anche se bella ma difficile

Quali sono gli obbiettivi di Seba per questa stagione e per il futuro?
I miei obbiettivi sono quello di chiudere il cerchio vincendo il campionato, noi e la società siamo improntanti per quello, poi ovviamente non dipende solo da noi, Per il mio futuro non lo so, ora è quello di fare il giocatore di Piacenza, mantenermi fisicamente e in forma per continuare a giocare a basket.

Dove vuole arrivare Piacenza?
Si prova ad arrivare li, siamo un gruppo di ragazzi che stiamo bene insieme oltre lo spogliatoio, siamo sempre insieme, ci danno i consigli, le bastonate quando c'è bisogno. Siamo un bel gruppo e speriamo di chiudere in bellezza.

RINGRAZIAMO SEBA VICO PER LA DISPONIBILITA'

Emanuele Di Lecce