lunedì 25 maggio 2020

Benedetto: C'è bisogno di ripartire, ma con intelligenza.

Oggi abbiamo avuto come ospite nelle interviste coach Giovanni Benedetto, 
Classe 1965 ed originario di Reggio Calabria, Benedetto rappresenta a detta di tutti il profilo di un allenatore di primissima fascia, la cui esperienza accumulata negli anni anche accanto ad una istituzione della pallacanestro tricolore come Charlie Recalcati funge da viatico per una carriera brillante da capo-allenatore nel corso della quale i successi non stentano certamente ad arrivare.

Al contrario, il nuovo allenatore  reggino si fa apprezzare in giro per il Belpaese per le sue qualità tanto umane quanto professionali: il vissuto cestistico in piazze importanti quali Sassari, Potenza e Catanzaro tra le altre fa il paio con annate straordinarie coronate con il raggiungimento dell'obiettivo promozione a Latina (2009), Trapani (2011), Matera (2013) e Cento (2018).

Abbiamo posto a lui qualche domanda e gentilmente si concesso, rispondendo con grande disponibilità.

Coach, cosa pensi di questo Covid-19?
È una malattia importante e seria e dobbiamo seguire con attenzione le indicazioni  del ISS come per esempio rispettare il distanziamento evitare assembramenti e tutto quello che può evitare il contagio e speriamo  di tornare presto ad una vita regolare anche se penso che dovremmo cambiare le nostre abitudini. Questa è una guerra mondiale

Passiamo al basket iniziamo da quest'anno come ti è sembrato il campionato della tua squadra e in generale del tuo girone?
Per quello che riguarda la mia squadra eravamo in linea con gli obbiettivi , mi avevano chiesto di programmare in due anni un progetto per cercare di salire in serie A2 in virtù anche del fatto che avevo un contratto biennale, ma che per mille motivi si è interrotto.
Eravamo secondi avendo perso con Palestrina e Matera ben allenata da coach Origlio, era tutto da giocare avendo anche gli scontri diretti in casa e dove potevamo provare a ribaltare i risultati dell’andata.
Il girone  tranne le prime 5/6 squadre era di un livello inferiore rispetto agli ultimi anni 

Mentre guardando la serie B, gli altri gironi, che squadra ti piaceva di più e chi poteva essere la favorita?
Dopo anni sono tornato a fare il girone Sud e devo dire che rispetto agli anni scorsi   Ho trovato meno società attrezzate per fare bene e ho notato anche una profonda differenza con il girone nord che avevo fatto con Cento , dove li il livello era un po più alto, ma col passare del tempo mi sembra che questa serie b sia decisamente scesa di livello
Mentre guardando negli altri gironi, il girone A sicuramente Omegna che dopo anni poteva finalmente raggiungere la  serie, il girone B l'ho seguito poco mentre per il girone C, Cento, Fabriano e Rimini, secondo me erano le squadre più attrezzate di tutta la serie B. 

Nella  tua carriera  qual è la città che ti è rimasta nel cuore, sei rimasto amico di qualche ex giocatore, ti senti con lui?
Sono stato bene un po dappertutto, Latina, Trapani,  Matera, Cento. In queste città abbiamo raggiunto traguardi importanti, nella stessa Matera dove abbiamo raggiunto la A2 , e per la prima volta nella storia della pallacanestro materana sono arrivati due americani. 
In queste quattro città avere sintonia con il pubblico, con la società, con lo staff ha aiutato a raggiungere obbiettivi importanti e mi piace tornare quando posso e ho tantissimi amici con cui ci sentiamo abitualmente.
Con molti giocatori ho buoni rapporti , ma quelli che sento di più sono quelli che ho avuto a Matera,dove  c'è stato subito un giusto feeling  e tuttora c'è un amicizia che va oltre la pallacanestro 

A chi ti ispiri, chi è il tuo idolo?
Idoli particolari non ne ho. A me piace la pallacanestro e seguo un po tutti, a Reggio ho avuto la fortuna di avere allenatori come Recalcati, Zorzi e Benvenuti. Avere come capo istruttore colui che mi ha convinto a fare questo lavoro Gaetano Gebbia che è stato per tanti anni responsabile del settore giovanile e responsabile squadre nazionali . E' stato colui che mi ha forgiato e portato in questo mondo.

Se c'è, con quale coach hai un rapporto più stretto?
Certamente Charlie Recalcati, lui mi ha preso che non avevo neanche 25 anni e mi ha portato in serie A e fatto lavorare con grandi giocatori dandomi grandi responsabilità. lavorando con grandi giocatori sia italiani che americani.
tuttora ci sentiamo costantemente perché per me è stato il più importante riferimento cestistico ed è una persona fantastica.

Come vedi il tuo futuro dalla prossima stagione?
Non lo so, sicuramente ci sarà un contraccolpo sulla pallacanestro con molte squadre che rischieranno di non iscriversi, e questo chiederà un sacrificio di tutti. 
Ora è il tempo di pianificare, di programmare, questo non comporta un dispendio di denaro ma di energie. Questo sport già in difficoltà prima ora ha bisogno di essere rilanciato ancor di più.

Tornando all'attualità secondo te è stato giusto interrompere i campionati e questo influenzerà anche la prossima stagione?
E' stato giustissimo, specialmente per uno sport come il nostro, fatto di contatti e dove si gioca in campi piccoli al chiuso. 
C'è bisogno di ripartire, ma ripartire con intelligenza.


RINGRAZIO GIOVANNI BENEDETTO PER LA DISPONIBILITÀ' 
Con Kim Hughes, allenatore Nba









Nessun commento:

Posta un commento