Passione Basket Italia e Strane Nuvole continuano la loro collaborazione fra fumetto e sport. Questa volta tocca alla corsa, perché il 2 Aprile si disputa il "Vivicittà", la corsa più popolare in Italia.
Lo sport ha da sempre avuto un ruolo importantissimo per ciò che riguarda le produzioni fumettistiche e il numero di produzioni di successo, decisamente alto, conferma quanto il pubblico ami queste tematiche.
Questo romanzo grafico illustra i’epica narrazione per immagini della storia di Dorando Pietri, atleta emiliano che tagliò per primo il traguardo alla maratona dei giochi olimpici di Londra nel 1908, ma sorretto dai giudici di gara perché stremato, e perdendo per questo la medaglia d’oro. Il volume ripercorre tutte le tappe che l’hanno portato fino a quel momento, facendo un sapiente e largo uso dei flashback.
Il graphic novel firmato da Luca Ferrara e Antonio Recupero si presenta come un’efficace parabola sportiva, nata da una straordinaria storia finita troppo presto nel dimenticatoio.
Dorando Pietri nacque a Mandrio, una frazione di Correggio, in una famiglia di contadini. Nel 1907 riportò numerose vittorie, tra le quali i titoli dei 5000 metri piani ai campionati italiani (con il primato nazionale di 16'27"2) e dei 20 km (in 1 ora 6 minuti e 27 secondi). Ormai Dorando Pietri era il dominatore assoluto del fondo nazionale, in grado di vincere dal mezzofondo alla maratona, ed aveva già ottenuto risultati importanti sulla scena internazionale.
Il 1908 era l'anno dei Giochi olimpici di Londra. Dorando Pietri si era preparato per mesi all'evento. Il 7 luglio si guadagnò il posto nella squadra italiana in una gara in pista sui 40 km, disputata a Carpi. Vinse in 2 ore e 38 minuti, una prestazione mai ottenuta prima in Italia.
Mancavano ormai un paio di chilometri all'arrivo, ma Pietri si trovò a fare i conti con l'enorme dispendio di energie effettuato durante la rimonta e la disidratazione dovuta al caldo. La stanchezza gli fece perdere lucidità. Arrivato allo stadio, sbagliò strada. I giudici lo fecero tornare indietro, ma Pietri cadde esanime. Si rialzò con il loro aiuto, ma ormai stremato, faticava a reggersi in piedi da solo.
Era ad appena 200 metri dal traguardo. Gli oltre 75 000 spettatori dello stadio erano tutti in trepidazione per lui. Attorno a lui sulla pista i giudici di gara e persino alcuni medici accorsi per soccorrerlo. Pietri cadde altre quattro volte, ed altrettante fu aiutato a rialzarsi, ma continuò barcollando ad avanzare verso l'arrivo. Quando finalmente riuscì a tagliare il traguardo, sorretto da un giudice e un medico, era totalmente esausto.
Il dramma di Dorando Pietri commosse tutti gli spettatori dello stadio. Quasi a compensarlo della mancata medaglia olimpica, la regina Alessandra lo premiò con una coppa d'argento dorato. A proporre l'assegnazione del riconoscimento sarebbe stato lo scrittore Arthur Conan Doyle, creatore del famoso investigatore Sherlock Holmes.
Se volete immergervi in questa storia di sport e sacrificio, potrete trovare il volume in consultazione gratuita presso la Biblioteca del Fumetto dell'associazione Strane Nuvole, in via Gattini 8 a Matera.
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