sabato 11 aprile 2020

Ravazzani: Giusto interrompere tutto. Città in cui ho vissuto meglio, Matera!



Questa volta per il turno delle interviste è toccato a Nicolò Ravazzani, pivot. Una sicurezza per la serie B, in qualsiasi squadra in è andato ha lasciato il suo contributo. Purtroppo ritiratosi per un infortunio che si portava da tempo, ma quando giocava sembrava non l'avesse. 
Ha giocato in diverse squadre fra le quali Empoli e due anni a Matera, la città dei Sassi. Ho colto l'occasione per porli qualche domanda.

Nicolò partiamo dall'attualità cosa pensi di questo Coronavirus, e se vuoi dare qualche consiglio.
Riguardo questo momento penso sia un'opportunità unica che abbiamo per fare ciò che non abbiamo mai fatto e scoprire qualcosa di più su noi stessi.

Passiamo al basket iniziamo da quest'anno, hai seguito la serie B e se si qualche squadra in particolare, o qualche ex compagno?
Non ho davvero seguito nessuno quest'anno! Non so classifiche nè nulla.

Nella tua carriera, qual'è la città che ti è rimasta nel cuore?
Se parliamo di esperienze i miei 3 anni a Empoli sono stati intensi, mentre se parliamo di città dove ho vissuto beh facile MateraIl mio primo anno quando vivevo nel cuore dei Sassi è indimenticabile.

Sei rimasto amico di qualche ex giocatore, ti senti con lui?
Sono rimasto in contatto con diversi giocatori, c'è chi sento più regolarmente chi meno.
Due ragazzi che giocavano con me 11 anni fa ad Acireale, Claudio Casiraghi e Paolo Grassitelli, sono diventati grandissimi amici. Ci sono diversi altri ragazzi con cui ho giocato tra Montegranaro, Cecina, Livorno e Matera che davvero considero miei amici. Penso sia questa la parte migliore del basket, no?

Con quale coach, se c'è, hai un rapporto più stretto?
Il mio coach nell'annata 2007/08 al Bosto Varese, Alessandro FerriLo considero il mio mentore, senza di lui forse non avrei mai lasciato Varese. Poi un amico vero a cui tengo particolarmente è Alessio Fioravanti, che ora si occupa delle giovanili di Palestrina

Il campionato si è concluso, lo sport aiuterà a ripartire?
Lo sport professionistico ne uscirà ridimensionato e non è un male in qualche caso, vedi il calcio di serie A. Tante società saranno in grande difficoltà e senza delle riforme che rivedano numero di squadre e parametri sarà dura ripartire.

Che ne pensi dell'interruzione del campionato?
Penso sia giustissimo interrompere tutto, che senso avrebbe avuto continuare?
Mi sono fatto questa domanda: avrei giocato a basket per giocare la domenica a porte chiuse, senza pubblico senza nessuno?
No, assolutamente. 

RINGRAZIO NICOLO' RAVAZZANI PER LA DISPONIBILITÀ' 

Emanuele Di Lecce

Nessun commento:

Posta un commento