Dopo aver seguito le vicende del basket materano e la promozione in C unica della Virtus Matera dalla C Silver girone Puglia, abbiamo guardato anche a ovest della regione, verso il capoluogo, dove l'Academy Potenza stava facendo anch'essa un campionato ai vertici in C Silver nel girone Campania, dove stava sempre nei primi posti lottando per la promozione arrivata nei playoff grazie al 3-0 nei confronti del Portici, dopo alcuni anni anche il basket potentino sta salendo la china che non può che giovare in una regione piccola la nostra, la Basilicata, una regione sempre legata a questo sport. In passato ricordiamo Matera in A2, Bernalda, Potenza e Melfi in B, in serie C abbiamo avuto Montescaglioso e Senise.
Di questa risalita del basket potentino ne abbiamo parlato con Donatello Viggiano, figlio di Dino, anch'egli DS, fra le sue squadre può annoverare anche l' Olimpia Matera, quindi il basket fra i due capoluoghi si è sempre incrociato.
Donatello, ricordiamolo, è anche giocatore di basket, quest'anno ha militato in Promozione lucana con Bernalda, oltre il ruolo di direttore sportivo, abbiamo posto a lui qualche domanda a conclusione del campionato, concluso nel migliore dei modi, uno dei fautori di questa promozione insieme a società, coach Bocchichio e ovviamente il team.
Donatello, partiamo da te, dopo tanti anni a Roma hai deciso di tornare a Potenza come mai, da cosa è dipesa questa scelta?
“Come facilmente immaginabile, la “colpa” è stata della pallacanestro. Il covid e la possibilità di lavorare in smart working mi avevano già riavvicinato a casa, la chiamata dell’Academy ha fatto il resto. Avevo cominciato con interesse e curiosità a seguire le vicende di questa nuova società e quando sono stato contattato, pur inaspettatamente, sembrava quasi non aspettassi altro”
Oltre a giocare a basket cosa ti ha portato a fare il Ds, hai seguito la strada di tuo padre, Dino, ha influito anche quello?
Credo che il “come fare le cose” conti più della semplice mansione in un organigramma. Ho iniziato, quasi per caso, a lavorare a Roma come addetto stampa in un club da subito capace di centrare la promozione in A2 (lo allenava una vecchia conoscenza del basket materano quale Davide Bonora) e giocare una finale di Coppa Italia, poi un po’ l’interesse e l’aver sempre fatto parte di contesti societari, un po’ l’inevitabile necessità di dividere i compiti tra un numero limitato di risorse umane mi ha portato ad ampliare il raggio d’azione. Ricordo che a papà in estate chiedevo ogni giorno quale giocatore avesse firmato, adesso capisco quanto sia importante costruire prima un contesto organizzato e funzionale, nel quale ogni atleta possa rendere al meglio. Di certo anche distanza di anni gli vedo riconosciuta da parte degli addetti ai lavori una forte credibilità nei rapporti umani costruiti nel tempo ed è l’aspetto che più di tutti spero di riuscire a replicare e far mio almeno in parte.
Ci spieghi come è nata la storia dell'Academy?
L’Academy concilia la passione di alcuni personaggi storici del basket potentino, con l’entusiasmo e la voglia di impegnarsi per la città da parte di volti nuovi pieni di entusiasmo ed energia. Dall’inizio del progetto minibasket in una scuola alla promozione in C unica sono passati meno di tre anni, la storia è stata intensa e senza respiro, ma c’è da scommettere che non sia di certo finita qui. Anzi.
A inizio stagione quale era il vostro obbiettivo, la promozione in C unica?
Il nuovo format, con la sparizione della C Silver, non lasciava alternative intermedie tra la promozione in C e la discesa in D, ma a dispetto dei sette posti disponibili, abbiamo dato a noi stessi come unico obiettivo quello di centrare il primo posto, il solo che avrebbe dato la promozione diretta. Da inizio 2023 abbiamo vinto dieci partite consecutive dimostrando di essere in piena corsa per raggiungerlo, poi una serie di infortuni e altre vicissitudini ce l’hanno precluso, pur chiudendo terzi ad appena due punti dalla vetta: una posizione che ci ha comunque permesso di vincere 3-0 la serie con lo Sporting Portici e posticipare la festa solo di un paio di settimane.
Sei soddisfatto di aver portato un po' di entusiasmo a Potenza dopo alcuni anni di stallo, e come stanno rispondendo i giovani e il pubblico potentino?
Questa promozione ha generato una esposizione mediatica sorprendente e di certo superiore alle nostre aspettative, così come è stato bello, a partire soprattutto da Febbraio in poi, vedere il palazzetto riempirsi e respirare entusiasmo, a prescindere dalla categoria cui stessimo partecipando. Abbiamo ascoltato divertiti anche tanta gente sconosciuta ed al di fuori dei soliti appassionati commentare soddisfatta questo risultato, che rende merito soprattutto ai tanti sforzi economici e personali che la società ha compiuto in questi anni. Eravamo in debito con noi stessi dopo esserci fermati alla gara 3 di semifinale lo scorso anno, ma presto ci siamo accorti della possibilità di farlo anche per Potenza, una città da sempre molto legata alla pallacanestro.
Ora C unica, qual è l'obbiettivo del club? Ci saranno conferme e innesti di giovani potentini e lucani?
La società, nella sua giovane storia, ha giocato una finale ed una semifinale prima di centrare questa promozione, quindi nella sua indole ambiziosa vorrà continuare a recitare un ruolo da protagonista anche al livello superiore. L’introduzione della nuova B interregionale e le tante promozioni dall’ultima C Gold, unite alla riduzione ad un solo straniero non formato per squadra, cambieranno un po’ le carte in tavola, ma per quel che ci riguarda c’è di certo una base solida dalla quale ripartire. 6/11 del roster di quest’anno più l’intero staff tecnico sono potentini e la soddisfazione più grande è stata quella di aver visto recitare un ruolo da protagonisti ad alcuni di loro, che solo pochi anni fa, non di certo per loro demeriti quanto per l’assenza di squadre di categorie superiori, giocavano in Promozione. L’auspicio è che possano aumentare non solo di numero, ma anche qualità: per questo sarà importante porsi come sbocco naturale e credibile per i tanti ragazzi che bene stanno comportandosi nei campionati giovanili.
In conclusione, cosa ne pensi del basket materano e la ripartenza dopo l'Olimpia?
La Virtus ha avuto il merito di non precorrere i tempi, compiendo un passo alla volta e senza perdere la sua identità originaria. La scelta di accompagnare allo sport anche l’intrattenimento e lo spettacolo – qualcosa di decisamente innovativo e quasi avveniristico per questi livelli – intercettando una fetta di pubblico nuova, alla quale probabilmente non sarebbe interessato un campionato di Serie D fine a sé stesso, unita al solito nucleo di appassionati che aveva voglia di tornare a vedere il basket a Matera e smaltire l’amarezza per l’uscita di scena dell’Olimpia. Nello stesso anno ed a distanza di pochi mesi Virtus e Academy hanno conquistato la promozione nei rispettivi campionati, raccogliendo il testimone di storiche società del passato capaci di portare Matera e Potenza sulla mappa del basket nazionale. Adesso servirà consolidarsi, assumendo l’onere e l’onore di farsi capofila del definitivo rilancio del movimento cestistico dell’intera regione.
RINGRAZIAMO DONATELLO VIGGIANO PER LA DISPONIBILITA'
Emanuele Di Lecce
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