L’arrivo delle squadre è previsto tra sabato 17 e domenica 18. Ma prima c’è tempo per la conferenza stampa di presentazione, fissata per giovedì 15 alle ore 10 presso la “Sala Mandela” del Comune di Matera.
In quell’occasione sarà presentata l’interna kermesse cestistica per eccellenza dell’estate materana, italiana, e addirittura internazionale, visto che in questo 2023 coinvolgerà ben 48 squadre, che rappresentano ben quattro continenti.
Uno dei temi del “Minibasket in Piazza” è quello dell’ospitalità. Infatti in quel di Matera saranno ospitate Petrarca Padova e Morača del Montenegro; mentre Bitritto ospita i bosniaci di Sarajevo, Santeramo si aprirà per i ragazzi lituani di Kaunas e anche alla squadra di Kurkik, del Iraq.
Ma per ospitalità s’intente anche quella che le forze dell’ordine riserveranno ai mini cestisti. Infatti le dodici formazione che faranno “campo base” a Matera saranno ospiti dei comandi dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri. Una collaborazione, quella tra le forze dell’ordine e il comitato organizzatore del Minibasket in Piazza, che si è cementata con il passare degli anni, sia per il fascino che le auto, le moto e tutti i mezzi di servizio hanno sui bambini, sia perché questo è un mezzo per sensibilizzare la cittadinanza alla legalità, sapendo che all’occorrenza c’è sempre un uomo in divisa che può dare una mano. Emozioni uniche quelle che scaturiscono da queste giornate, anche perché i bambini si proiettano verso il futuro, immaginandosi da grandi con una divisa, ma anche per gli agenti che possono mostra, in questi momenti ancor di più, il loro senso materno e paterno e, forse, tornano anche loro un po’ bambini in determinate circostanza.
Infine, a testimonianza del legame tra le forze dell’ordine e il Minibasket in Piazza, il comandante del Comando Provinciale dei Carabinieri di Matera, il Tenente Colonnello Nicola Roberto Lerario, ha aperto le porte ai mini atleti italiani e stranieri accogliendoli a pranzo per l’intera settimana, presso la mensa della Caserma dei Carabinieri. Un’esperienza nell’esperienza. E magari un domani, chi non sarà un giocatore di basket, diventerà un agente delle forze dell’ordine.
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