I nerazzurri, nel finale, pagano l’inesperienza e peccano di lucidità. La classifica non potrebbe essere più bugiarda, considerando il tenore delle prestazioni sfoderate. Cinque sconfitte su sette gare non rendono giustizia alla pallacanestro che i Lions Bisceglie hanno saputo esprimere in questa fase iniziale del campionato di Serie B Nazionale Old Wild West. Poter recriminare - e a giusta ragione – per gli episodi che hanno inciso sulla sconfitta casalinga contro una squadra del livello di Roseto, attrezzata per dominare il girone B e vincere comodamente partite come quella del PalaDolmen, è la conferma oggettiva della qualità delle prove che i ragazzi di coach Enrico Fabbri hanno finora fornito. I nerazzurri, con un pizzico di attenzione e lucidità in più, avrebbero vinto almeno altre tre partite e forse sarebbero riusciti a strappare il successo al cospetto del team allenato da Franco Gramenzi nella sfida andata in scena mercoledì 1° novembre. La compagine abruzzese, benché priva di Mitchell Poletti (dovrebbe tornare domenica per il big match contro Ruvo) e senza il lungo Iba Koite Thiam, per il quale è stata avviata la rescissione del contratto, ha avuto lo spunto migliore in partenza (0-7). I padroni di casa si sono sbloccati con due triple dell’ottimo Raphael Chiti ma il giovane play Durante e Santiangeli hanno firmato un significativo +8 (6-14), ribadito ancora una volta dall’esperta guardia marchigiana (11-19). Bisceglie ha ricucito con Dip, Chiti e un acuto di Ouandie dalla lunga distanza, producendosi nel 10-0 che è valso il primo vantaggio della contesa (21-19).Primo quarto contrassegnato dalle alte percentuali nel tiro pesante: 7/9 per Bisceglie, 4/8 sull’altro versante. Il capitano Dip, dalla lunetta, ha siglato il +5 (32-27) ma a quel punto i lampi di classe di un ispirato Santiangeli e l’efficacia del centro Klyuchnyk hanno spinto i viaggianti allo 0-12 che ha ribaltato il punteggio (32-39). Il team nerazzurro, sostenuto da un pubblico abbastanza numeroso, è risalito nuovamente sul -2 grazie a Chessari, avvicinandosi a -1 ancora con Chiti (43-44) ma un paio di svarioni evitabili hanno regalato a Roseto l’opportunità di tornare negli spogliatoi per l’intervallo lungo con un tesoretto di cinque lunghezze.
I Lions hanno commesso diversi errori in apertura di terza frazione e gli ospiti, malgrado il quarto fallo prematuro di Durante, non si sono lasciati sfuggire l’occasione per un ulteriore allungo, orchestrato dal greco Mantzaris con giocate d’alta scuola al netto delle cinque palle perse. Una presenza indispensabile, tanto da far registrare un plus minus di 24. L’ex Olympiakos si è sacrificato anche in difesa sul temuto Chiti mentre Guaiana, con il supporto dell’impeccabile Santiangeli, ha contribuito al prezioso +13 Roseto (47-60), ridotto da Dip e Ouandie (53-60) e nuovamente fissato da un 2/2 di Tamani dalla lunetta (58-71). Coach Fabbri, a quel punto, ha abbassato il quintetto con l’inusuale impiego di Cepic da pivot di ruolo, incrementando di fatto la cifra della rapidità della squadra, che ha dato vita all’ennesima, inesorabile rimonta: lo scatenato Tourè ha suonato la carica con la schiacciata del -10 (63-73), Saladini ha accorciato sul -8 e Chiti, servito da Cepic, ha infilato la tripla del -5 con nove minuti ancora da giocare (68-73). Gramenzi, con un timeout, ha cercato di arginare la rottura prolungata dei suoi ma Tourè, con un canestro da fuori, ha dato ai Lions il -2. Santiangeli, d’astuzia, si è procurato e ha realizzato due tiri liberi (71-75) mentre Ouandie solo uno (72-75). Inerzia del punteggio capovolta, nel tripudio del PalaDolmen, dal classe 2002 Soma Abati Tourè con due canestri dalla media distanza: 76-75 e match in bilico. Parità ristabilita da Santiangeli, controsorpasso firmato da Klyuchnyk e fondamentale canestro del +4 segnato da Donadoni, fino a quel punto molto spento e impreciso. Nel mezzo, tutte ma proprio tutte le ingenuità che Bisceglie, a causa dell’inesperienza, avrebbe potuto commettere, tra palle perse che hanno dell’incredibile e tiri incomprensibilmente forzati. Mantzaris si è tolto lo sfizio di chiudere i conti con un canestro pesante che ha rimarcato le distanze. I Lions dovranno far tesoro di quanto non è andato per il verso giusto nel contesto di un match giocato alla pari contro avversari di tutt’altro spessore. Domenica, a Conegliano, il faccia a faccia con San Vendemiano: è più che mai necessario alzare l’asticella e il livello della tensione agonistica per completare quelle tele che i nerazzurri a volte disfano quasi inavvertitamente con disattenzioni che costano caro.
LIONS BISCEGLIE-ROSETO 78-85
Lions Bisceglie: Chessari 3, Chiti 23, Abati Tourè 11, Cepic 11, Dip 7, Ouandie 12, Saladini 7, Ragusa 4, Maralossou. N.e.: Turin, Lanotte, Guadagno. All.: Fabbri.
Roseto: Durante 8, Mantzaris 18, Santiangeli 14, Guaiana 10, Klyuchnyk 21, Tamani 6, Donadoni 5, Maiga 3. N.e.: Poletti, Dervishi, Fabris. All.: Gramenzi.
Arbitri: Mammoli di Perugia e Palazzo di Campobasso.
Parziali: 29-25, 43-48, 63-73.
Note: usciti per cinque falli Tamani e Ouandie. Tiri da due: Bisceglie 17/34, Roseto 18/29. Tiri da tre: Bisceglie 11/29, Roseto 12/28. Tiri liberi: Bisceglie 11/20, Roseto 13/16. Rimbalzi: Bisceglie 27, Roseto 40. Assist: Bisceglie 18, Roseto 14.