Il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha avviato un dialogo con la FIP sul tema di strettissima attualità della riapertura degli impianti con la ripresa del campionato 2020/21.
Uno scambio di missive avviato da Gianni Petrucci per rappresentare le esigenze del basket di vertice – serie A ma anche A2 – di avere risposte in merito agli scenari di ripartenza. La risposta del titolare del dicastero ha in qualche modo rassicurato il movimento in relazione alla disponibilità del Governo a rispondere alle richieste rivoltegli recentemente dai presidenti di Lega Basket e LNP sulle tempistiche per le decisioni in materia di accesso agli impianti dei tifosi.
Il ministro esclude ad oggi la possibilità di un rallentamento delle misure in atto in seguito alle analisi del Comitato Tecnico-Scientifico, ma garantisce l'impegno personale e del Governo affinchè presto si possa stabilire un protocollo che consenta la presenza del pubblico in tribuna con le adeguate misure di distanziamento sociale sia per afflusso e deflusso che durante le gare, tornando progressivamente alla normalità.
L'auspicio è che lo studio in atto da parte del Comitato Tecnico Scientifico per la ripresa di varie attività a settembre possa dare concreta applicazione all'impegno di Spadafora, che ha comunque colto l'importanza del tema sottolineando il peso dei ricavi da biglietteria per i club di vertice.
Le misure richieste, non solo per il distanziamento sulle tribune – per garantire un metro di distanza si stima la disponibilità di un posto a sedere ogni tre – ma anche per le misure necessarie per accessi ed uscite differenziate dall'impianto senza assembramenti, potrebbero richiedere in alcuni palasport non moderni e con spazi limitati riduzioni della capienza ben oltre il 50%, con costi supplementari per sanificazioni e steward per la garanzia del rispetto delle norme in grado di incidere ulteriormente sul calo fisiologico degli incassi con il limite di accessi all'impianto.
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