sabato 11 luglio 2020

Aristide Landi: Il cognome che porto, così come le mie origini, sono motivo di orgoglio




Nato a Potenza nel 1994, 203 cm per 103 kg, Aristide Landi è figlio (primogenito) d'arte. Suo papà Edmondo, scomparso prematuramente nel 2007, è stato uno dei giocatori simbolo in Lucania, negli anni '80 e '90; in gioventù era stato ad un passo dal firmare con la Sebastiani Rieti, quando ad allenare c'era il mitico Elio Pentassuglia.

Il Nuovo Basket Club Potenza, dal 2008, ha istituito il "Memorial Landi", che prevede una serie di premi ad atleti, tecnici e dirigenti che si sono distinti nell'annata sportiva. E' stato premiato anche Aristide "nel rispetto della volontà di papà Edmondo che lo ha visto crescere al proprio fianco giorno dopo giorno sui campi di basket, incoraggiandolo non solo negli studi ma anche in una coraggiosa scelta sportiva con un impegno serio e continuo", così recita la motivazione del premio speciale.

Aristide Landi è un’ala grande che può ricoprire anche il ruolo di centro. Aristide esce dal vivaio della Virtus Bologna dove ha conquistato nel 2012 e nel 2013 il titolo italiano Under 19, venendo nominato MVP delle finali in entrambe le occasioni. Nelle stagioni 2012/13 e 2013/14 viene utilizzato anche in Serie A, nel roster della Virtus Bologna. Disputa le ultime 12 giornate della stagione appena conclusa in prestito alla Tulipano Fortitudo Bologna in DNB dove realizza 10.6 punti di media conditi da 4.8 rimbalzi. Ha inoltre vinto l’oro agli Europei in Estonia nel 2013 con la Nazionale Italiana Under 20.

Questa stagione era a Pistoia in A dove ha disputato un buon campionato dopo essere salito dalla A2 dalla Virtus Roma. 
Nella stagione 2020-21 ritornerà a calcare i parquet di A2 con la maglia di Forlì.

A lui abbiamo posto qualche domanda e gentilmente si è concesso.

Aristide, come hai vissuto il periodo di quarantena?
Siamo stati una delle ultime squadre a giocare una partita prima del lock down, la quarantena è arrivata come un fulmine a ciel sereno mentre rientravamo a Pistoia ci hanno comunicato che forse il campionato veniva sospeso. 
Ho continuato ad allenarmi in casa e ne ho approfittato per passare più tempo con la mia compagna e mio figlio cosa che normalmente, visti i tanti impegni non riuscivo a fare.

Passando al basket, come hai visto il campionato della tua squadra e il tuo personale?
Sicuramente lo scorso campionato non è un campionato su cui ci si possa bastare, eravamo una squadra tutta nuova che, dopo le prime partite di rodaggio, stava iniziando a mostrare delle potenzialità e ad esprimere un bel gioco. 
Personalmente credo di aver dimostrato che la serie A è un campionato in cui posso far valere le mie qualità e migliorare le mie lacune, sono certo che sia un arrivederci.

Come hai visto il campionato di serie A?
L'anno scorso il campionato di serie A ha avuto una crescita esponenziale a livello di qualità tecniche de giocatori, se pensi a Teodosic e Rodriguez che sono tra le migliori point-guard europee ti accorgi che il livello è salito di parecchio. Speriamo che quando tutto questo sarà finito non ne risenta la qualità del campionato.

Come vedi il tuo futuro?
Nel mio futuro oggi c'è Forlì, una squadra da tanti anni nell'élite della lega2 che sta cercando di fare il passo per arrivare in serie A, passo che spero di poter fare insieme provando di nuovo a conquistare la massima serie sul campo.

Cosa significa per te portare quel cognome?
Il cognome che porto, così come le mie origini, sono motivo di orgoglio ed uno sprono forte a dare sempre il massimo e non arrendermi mai.

Come vedi il basket in Basilicata e cosa auguri al movimento cestistico lucano?
La Basilicata è una terra a cui sono molto legato, fatta di gente che ha fame di pallacanestro e che merita di stare nei campionati nazionali come era fino a qualche anno fa. 
La situazione economica non è delle migliori un po' dappertutto e purtroppo senza qualcuno che investa soldi e tempo fare pallacanestro di un certo livello è impossibile.

Secondo te è stato giusto interrompere i campionati e come si potrà ripartire?
Interrompere i campionati è stata una decisione saggia e fatta per salvaguardare anzitutto la nostra salute e quella dei tifosi, non so come si ripartirà ma abbiamo tanta voglia di farlo e speriamo accada il prima possibile sempre in sicurezza per tutti.

Cosa vuoi dire ai tifosi lucani?
Ai tifosi lucani dico di avere pazienza e cercare di coinvolgere quanto più possibile chi ancora non conosce il nostro sport. 
Spero inoltre che, non essendoci basket professionistico, oltre Matera, si sviluppi il basket giovanile e il minibasket, partire da lì per costruire è sempre un'ottima cosa.

Un giorno ti piacerebbe tornare a giocare a casa dopo tanti anni fuori?
Un giorno mi piacerebbe rivedere Potenza nel basket che conta, poi chissà, tutto può succedere.

Nella tua carriera sei rimasto a una città in particolare e sei rimasto in amicizia con qualcuno in particolare? 
Sono rimasto legato a Bologna, sono arrivato lì ancora ragazzino, li ho fatto le prime esperienze, ho tanti amici, la mia compagna è di la, è lì che un domani vedo la mia vita. 
Ho tanti amici in tutte le città in cui ho giocato, amicizie che ancora coltivo e che provo a vedere oggi volta che mi è possibile.

Ringrazio Aristide Landi per la disponibilità' 


Emanuele Di Lecce

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