Continua il giro delle interviste, questa volta è il turno di Gianni Cantagalli guardia-play del Ruvo di Puglia in serie B. Livornese di nascita ma ruvese d'adozione, infatti li ha avuto inizio la sua carriera. Cantagalli classe "88 è uno dei protagonisti in serie B da un pò di anni sulla cresta dell'onda. Nelle varie tappe ricordiamo Matera, Bisceglie e per l'appunto Ruvo, dove è tornato questa stagione.
A lui abbiamo posto qualche domanda e gentilmente si è concesso.
Come valuti la stagione di Ruvo finora?
Stagione positiva, se guardo la classifica, siamo al quarto posto in solitaria, abbiamo avuto dei momenti difficili ma ne siamo usciti bene, se devo dare un voto darei un 8, guardando il team è una squadra giovane se togli me, Nacho (Ochoa) e Ciribeni, il resto sono "99- 2000-2001. Quindi non posso essere che contento.
Il cambio del coach è servito per dare uno scossone?
Il cambio dell'allenatore l'intento è quello di dare uno scossone sia psicologico che tecnico, quello che arriva deve dare il suo imprinting. Noi venivamo da due vittorie e una sconfitta ma evidentemente la società ha visto in noi qualcosa che non andava e con l'arrivo di Ciccio Ponticiello il risultato si è visto, abbiamo fatto un grosso passo avanti e ha messo delle gerarchie che prima non c'erano, le cose hanno iniziato a girare e vogliamo continuare così. Poi per me personalmente è il terzo anno con Ponticiello e ho lavorato sempre bene come il primo anno a Matera.
Sei tornato nella tua seconda casa dopo Livorno, sei tornato quest'anno, anche per stare più vicino alla famiglia?
Ruvo dal 2009 è come se fosse la mia seconda casa, anche se ho girato l'Italia ma sono sempre qui (che è la città natale di mia moglie) e Livorno quindi ci dividiamo fra le due città. Anche gli due anni che giocavo a Bisceglie vivevo sempre qui a Ruvo. Ma non indossavo la maglia ruvese da 12 anni e sono contento di aver fatto questa scelta, avevo un altro anno di contratto a Bisceglie ma loro avevano dei problemi a mantenere il contratto nel frattempo Ruvo erano già due anni che mi cercava, quindi ho preso la palla al balzo e sono tornato.
Come valuti la tua stagione, e il tuo contributo dato, e, cosa puoi dare ancora?
Non è stato facile riprendere dopo 7 mesi di fermo riprendere quando sei abituato ad allenarti due volte al giorno, mi è mancato tanto il giocato, la partita, avevo le polveri bagnate specialmente verso febbraio, ma sono riparto verso i miei standard. La crescita di un giocatore è anche in base alla squadra, se il gruppo va anche il singolo cresce con loro.
Dove vuole arrivare Ruvo?
L'obbiettivo iniziale era quello di far crescere i giovani e arrivare ai playoff, ad oggi vogliamo tenere stretto il quarto posto anche se non sarà facile.
Qual è è stata la tua stagione più bella togliendo l'ultima?
Senza dubbio quella di Trapani, ero l'ultimo anno under anche se abbiamo percepito solo qualche stipendio, ma cera un gruppo fantastico che poi ci ha portato a vincere il campionato. A livello personale direi la prima stagione a Matera, dove ho fatto il miglior campionato, quando era la "vecchia" B1 anche li c'era Ciccio Ponticiello.
Stagione difficile per il covid fra tamponi, protocolli e senza pubblico come la stai vivendo?
Covid, situazione tosta drammatica, senza pubblico o pochissime persone, si vede, si sente la cosa più brutta per un giocatore di basket, a me come tutti vorremmo vedere i palazzetti pieni,il calore del pubblico, specialmente in quei momenti più difficili dove servirebbe la spinta del pubblico ma purtroppo non c'è.
Qual è il tuo augurio che vuoi fare ai tifosi di Ruvo e si tifosi in generale?
L'augurio quello di trovarci in un palazzetto pieno, penso l'anno prossimo ormai. Tornare a gioire nella speranza ché sia possibile, sperando che questo virus sparisca, perché siamo stanchi e non se ne può più.
RINGRAZIAMO GIANNI CANTAGALLI PER LA DISPONIBILITA'
Emanuele Di Lecce
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